Come funziona l’epilazione laser

Il meccanismo d’azione dell’epilazione laser si fonda sul principio della fototermolisi selettiva, elaborato da Anderson e Parrisch nel 1983.

Il cromoforo principale, ossia il bersaglio ottico del laser è la melanina del follicolo pilifero che è concentrata a livello del bulbo e del fusto, strutture che fungono da esche ottiche per il raggio luminoso.

Tuttavia, il bersaglio biologico è rappresentato dalle cellule staminali situate a livello della papilla follicolare e quelle presenti in una struttura chiamata bulge annessa al pelo; queste cellule non pigmentate rinnovano continuamente la crescita dei peli nel corso della vita. In sostanza, il raggio laser incidente sulla pelle viene assorbito dalla melanina del pelo, la luce viene trasformata in calore e questo effetto termico, indirettamente, surriscalda le strutture nobili del pelo, (le cellule staminali) che vengono alterate fino ad essere totalmente distrutte.

Solo in questo modo, il ciclo del pelo viene bloccato e l’epilazione può essere considerata veramente efficace.

La fototermolisi selettiva dipende da numerosi parametri laser che un medico operatore dovrebbe conoscere molto bene, tra i più importanti: la lunghezza d’onda utilizzata, la durata dell’impulso, la densità di energia, le dimensioni dello spot di emissione; tutte queste misure, se opportunamente combinate fra loro, confinano il calore nel cromoforo target, distruggendolo selettivamente  ed evitando la dissipazione di calore ai tessuti circostanti, impedendo così sgradevoli effetti collaterali.

Quindi esistono dei fattori chiave per il successo di un trattamento di epilazione che passano dalla comprensione della anatomia, della crescita e fisiologia del pelo, da una conoscenza approfondita delle interazioni laser tessuto e dalla corretta selezione del paziente, la quale, imprescindibilmente, deve valutare il fototipo cutaneo, l’estensione della superficie da trattare, la valutazione del colore e del diametro del pelo da eliminare.

Questi ultimi aspetti decideranno la fonte laser da utilizzare, ammesso che siano tutte a disposizione del medico.

L’ideale sarebbe poter disporre di diverse sorgenti a diverse lunghezze d’onda ( Alessandrite long pulse 755 nm, Neodimio:Yag long pulse 1640 nm, diodi 800-810 nm) in un centro polivalente;  infatti, per l’esperto di terapia laser è chiaro che la terapia, non solo è più efficace, ma è soprattutto priva di rischi quanto più è mirata.  In sintesi, la versatilità dei laser a diverse lunghezze d’onda nell’epilazione è cruciale per diverse ragioni:

  1. Adattabilità ai diversi tipi di pelle e colore dei peli: Utilizzando laser a diverse lunghezze d’onda, è possibile adattare il trattamento alle caratteristiche specifiche del paziente. Ad esempio, il laser alessandrite (755 nm) è efficace per peli più chiari e pelli più chiare, mentre il laser Nd:YAG (1640 nm) è più adatto per pelli più scure e peli più spessi. Il laser a diodi (800-810 nm) è versatile e può funzionare bene per una gamma di tipi di pelle e colori di peli.
  2. Riduzione dei rischi: Utilizzando la lunghezza d’onda corretta, si può ridurre al minimo il rischio di danni alla pelle circostante. Ad esempio, in pazienti con pelle scura, l’uso del laser Nd:YAG può aiutare a evitare danni alla melanina nella pelle, riducendo così il rischio di iperpigmentazione post-trattamento.
  3. Trattamento mirato: I diversi tipi di peli possono avere diverse risposte ai trattamenti laser. Alcuni peli possono essere più difficili da trattare rispetto ad altri, a causa delle differenze nella densità di melanina. Utilizzando sorgenti laser a diverse lunghezze d’onda, è possibile mirare con precisione a diverse aree del corpo e a diverse fasi di crescita dei peli.
  4. Aumento dell’efficacia: I peli crescono in cicli e possono trovarsi in diverse fasi di crescita (anagen, catagen, telogen). Alcune lunghezze d’onda possono essere più efficaci per i peli in una fase di crescita rispetto ad altre. Utilizzando laser a diverse lunghezze d’onda, è possibile mirare con precisione ai peli in diverse fasi di crescita, migliorando l’efficacia complessiva del trattamento.
  5. Personalizzazione dei trattamenti: Gli esperti di terapia laser possono personalizzare i trattamenti in base alle esigenze individuali dei pazienti. Questo approccio mirato può migliorare l’efficacia del trattamento, riducendo al minimo gli effetti collaterali indesiderati. Questo porta a risultati migliori e soddisfazione dei pazienti, oltre a migliorare la reputazione e la competitività dei centri di trattamento laser.

Tuttavia, è importante notare che l’uso di diverse lunghezze d’onda richiede una competenza specialistica e una conoscenza approfondita delle caratteristiche del laser e delle esigenze dei pazienti.

Pertanto, i trattamenti laser dovrebbero essere eseguiti da professionisti qualificati e con esperienza nell’epilazione laser, che possono valutare attentamente le condizioni del paziente e determinare quale lunghezza d’onda è più adatta per ottenere i risultati desiderati in modo sicuro.